Una serata al cinema (parte 3)

L’anello del podere 

Concludo la mia irritata, rassegnata analisi dei serragli multisala citando un episodio realmente accaduto qualche anno fa, durante la proiezione de “La compagnia dell’anello”, primo dei tre film tratti dalla famosa trilogia di Tolkien. Che vi piaccia o meno il genere fantasy non rileva, quella che segue non è una recensione ma la fredda cronaca di una serata.

Da sempre innamorato del libro, mi gustavo il sottile piacere di poter finalmente dipanare l’atroce dubbio: avrei visto un’emozionante cult movie o mi sarei sorbito una “cagata pazzesca” di fantozziana memoria?

Ebbene più degli elfi, degli eserciti e delle battaglie, potè una spettatrice.

Riuniva in sé le caratteristiche più sinistre dei vicini di poltrona: è arrivata con una cofana di pop corn cui era attaccato il cartello “trasporto eccezionale”. La coca l’hanno portata con un furgone. Subito prima della proiezione ha cominciato a parlare ad alta voce in un curioso dialetto paleoveneto e si è lanciata in numerose battute che evidentemente a lei e alla sua amica sembravano esilaranti, tanto da esplodere entrambe in risate grasse e sguaiate. Una volta iniziato il film ha abbassato il volume del cicaleccio, ma senza mai smettere. Hanno continuato per tre ore (dico tre ore) con le battute da troglodite e con le conseguenti risatine isteriche. Si zittivano solo per scartavetrare nel baule di pop corn con la grazia di una pala meccanica, per succhiare coca-cola dalla cisterna producendo un rumore simile a quello delle cascate Vittoria e per mandare sms. In tre ore la tipa ha gestito una mole di messaggi che una persona normale potrebbe smaltire in due settimane. Aveva tolto la suoneria, bontà sua, ma il fascio di luce da 800 megawatt del suo cellulare rivaleggiava con quello del proiettore della multisala. Dato che non riuscivo a seguire il film, la mia curiosità si è spostata sul possibile contenuto degli sms. Immaginavo cose sublimi, tipo “Mi manki anke tu, ciò. Tvttb. Grassie di esistere seto. Maicol.”

Proteste e rimbrotti avevano effetto per 2 minuti al massimo, quindi tutti i vicini, me compreso, si sono velocemente rassegnati.

Beh insomma, ve la faccio breve: la prima parte della trilogia si chiude col classico …”to be continued…” che rimanda ai capitoli successivi. Non ci crederete, ma alla fine del film la cavernicola dell’era moderna si è rivolta all’amica intellettuale e se ne è uscita ad alta voce con uno strepitoso:

Ciò, ma l’aneo? Dove xè che va finire? No se capisse gnente, sto film xè na boiada…

E’ esplosa una risata isterica di tutta la fila, che lei ha subito interpretato come consenso del “suo” pubblico. Sorrideva per i fan, probabilmente immaginandosi già protagonista di qualche talk show per la sua innata simpatia e frizzante ilarità. Io da parte mia l’ho rivalutata. In fin dei conti dopo tre ore di film, chiacchiere e qualche centinaio di sms ha capito che l’oggetto più importante della storia era l’anello del potere.  Io invece ho dovuto rivedere la pellicola in seguito, perché, distratto dalla sua presenza e dalla sua carismatica personalità, avevo pensato per tutta la sera ad alcune scene di “Jack lo squartatore”…

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