Appuntamento al buio

Il viaggio avrei dovuto affrontarlo in compagnia di una sconosciuta e questo avventuroso imprevisto mi aveva regalato un brivido di eccitazione e curiosità, con tutti i dubbi del caso.

Saremmo andati d’accordo? Da questo breve incontro inaspettato sarebbe sbocciato un grande amore? O invece il viaggio si sarebbe trasformato in un lungo incubo fatto di noia, litigi o magari anche solo antipatia epidermica? Ma si, il mio inguaribile ottimismo mi faceva presagire in ogni caso cose positive. E poi alla peggio si sarebbe trattato di due giorni passati insieme e poi via, ognuno per la sua strada.

Come in tutti gli appuntamenti al buio il primo impatto è determinante, se non altro per le aspettative e per le curiosità accumulate. Siamo sinceri: è vero che le cose importanti sono altre, soprattutto se bisogna affrontare un viaggio insieme senza strane velleità, ma alla fine l’impatto estetico ha pur sempre il suo valore, soprattutto per un romantico bilancino come me. Quindi la mia prima valutazione è stata soprattutto sulla sua bellezza e sul suo aspetto esteriore.

Ebbene, dopo un primo sguardo molto scettico dovuto forse al suo look volutamente semplice e privo di fronzoli, ho cominciato a studiarla meglio. In effetti non era male. I suoi lineamenti esprimevano un modo di essere concreto e diretto, il che poteva essere un bene o un male. Tuttavia rimaneva dentro di me una consistente dose di perplessità: non era agghindata in modo sfizioso, non indossava accessori degni di nota, la sua voce era troppo delicata, piatta, timida. Sembrava priva di tratti distintivi o di sfumature interessanti, non adatta a rendere piacevole o avventuroso un tragitto  impegnativo e noioso come quello che stavamo per affrontare. Tuttavia mi sbagliavo: di lì a poco la mia puzza sotto il naso e il mio snobismo si sarebbero sciolti come neve al sole.

Abbiamo rotto il ghiaccio molto velocemente, poco dopo la partenza. Mi ha stupito per la sua personalità e intraprendenza: da una tipetta così minuta e apparentemente delicata non me l’aspettavo. Non si è mai lamentata, nemmeno quando decidevo di prolungare il percorso o di deviare su paesaggi impervi per evitare code e ostacoli. Nonostante la fatica rimaneva imperturbabile e disponibile.

Per farla breve, dopo aver condiviso due giorni di cammino e dopo aver percorso insieme 1300 km mi ero affezionato a lei. L’ho salutata con gratitudine, rimangiandomi senza problemi lo scetticismo iniziale e sorridendo dei miei dubbi: prima di partire avevo sperato di trovare una compagna di viaggio più appariscente, più eccitante, ma alla lunga la sua semplicità e la sua franchezza mi avevano conquistato. Onore al merito.

Certo non era bellissima, né mi ha travolto sul piano emozionale o prestazionale, ma quella Panda nera aveva un suo perché.

3 Commenti

  1. Uno stile che condivido appieno. la sorpresa finale se vuoi la attendevo, tuttavia nel leggerlo ero convinto si essermi sbagliato. Bravo, complimenti e ottima tecnica di scrittura. The writer

  2. Ma bravo !
    Mi aspettavo anche io un sorpresa finale, magari piccante pepata, ci hai lasciato sule spine fino alla penulmina riga.
    Ottimo, grazie mi sono diverttito, tengo per me l’epiteto detto alla fine a denti stretti ma con un sorriso 🙂

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