Ceo: Ciao, se non hai altri impegni ti va di uscire stasera?
Lei: “Si, volentieri! Cosa mi proponi?”
Ceo: Che ne dici di una cenetta e poi magari di un cinema in seconda serata?
Lei: “Il programma mi piace! Qualche dettaglio? ”
Ceo: Conosco un ristorantino in centro; so che volevi sperimentare la cucina vegetariana e sono curioso di provarla anch’io. Magari prendiamo piatti diversi e poi li dividiamo così assaggiamo più specialità, cosa dici?
Lei: “Che posso dire… Meglio di cosi… Senti ma come fai a ricordarti ogni volta quello che mi piace? Te l’ho detto almeno due mesi fa che avrei voluto provare una cena vegetariana…”
Ceo: Lo sai bene, ma se vuoi sentirtelo dire non sarò certo io a tirarmi indietro: me lo ricordo perché starei ore ad ascoltarti e memorizzo tutto quello che dici, almeno nei momenti in cui non mi perdo nel tuo sguardo…
Lei : “E daiii che mi metti in imbarazzo… Scemoooooo!”
Ceo: Tra l’altro servono dell’ottimo vino. Vedrai che ti piacerà…
Lei: “Mi piacerà senz’altro. Stavolta però voglio pagare la mia quota, non è giusto che offri sempre tutto tu.”
Ceo: Certo che è giusto, non voglio approfittare della tua gentilezza.
Lei: “Ma che dici: se paghi sempre tu, casomai sono io che approfitto…”
Ceo: Ma no, hai una visione poco oggettiva… mettila in questo modo: quando esco con te occuparmi delle banalità burocratiche è il minimo che possa fare per non sentirmi in debito.
Lei: “… cioè …? “
Ceo: Mi sembra evidente: considera l’emozione di passare una serata con te, il piacere di lasciarmi incantare dal tintinnio delle tue risate, l’ebbrezza di affogare ognitanto nei tuoi occhi e aggiungi il privilegio di poterti corteggiare un po’. Sull’altro piatto della bilancia mettici il conto di una cena da pagare: chi è l’approfittatore?
Lei: “Sei un marpione, altroché… però sei sempre gentile e carino, non so cosa dire…”
Ceo: Non devi dire nulla, se non l’orario in cui preferisci che ti passi a prendere.
Lei: “Facciamo alle otto: devo arrivare a casa, vestirmi e truccarmi… se poi tardo qualche minuto a scendere non ti arrabbi vero? “
Ceo: Alle otto precise sarò da te, ma fai con calma tanto ti aspetto. Solo non perdere tempo a truccarti: difficile immaginare che un po’ di mascara ti possa rendere più bella di quanto tu non sia già.
Lei: “Sai che ti dico? Dovresti telefonarmi più spesso: non voglio sembrarti vanesia, ma sentire ognitanto certe cose fa bene all’amor proprio e all’umore…”
Ceo: Tranquilla: ti corteggerò con dolcezza anche quando saremo due teneri vecchietti e tu non me l’avrai ancora data…
Lei: “Ah ah… Scemo… Senti, che film andiamo a vedere dopo cena? “
Ceo: Transformers 3, in 3D!
Lei: “…”
Ceo: Dicono che sia un tripudio di effetti speciali da sballo: Optimus e gli altri Autobot si alleano con gli umani per salvare la terra nello scontro finale con i Decepticon, più malvagi che mai!!! Sarà una figata, vedrai. Allora Facciamo alle otto da te? …Pronto? …Pronto?
Lei: tu tuuuuuu – tu tuuuuuuu – tu tuuuuuuu…
Ceo: driiiiinnnn – driiiinnnnn – Ciao Filippo! Cenetta ignorante tipo panino del lurido e Transformers in 3D?
Filippo: “Figata! Alle 8 dal lurido. I biglietti per il cinema li prenoto io. Ciao.”
Anche io sarei venuto dal lurido ! :-))))
… e ci siamo persi Thor e Captain America … o sei uscito con Lei???
… andavi così bene.. mi sei caduto nel film!!!! non è che l’hai fatto di proposito vero??? Che palle queste ragazze che non sanno scendere minimamente a compromessi… male che andava si faceva un riposino al cinema !!!
Occhio al secondo tavola a destra dal Lurido, ci sono già io.! rigorosamente solo.