Annunci di lavoro

Una giovane amica sta cercando lavoro e mi ha chiesto una mano a redigere un curriculum vitae. Le ho consigliato di creare un modello standard da usare come punto di partenza e da adattare poi alle varie proposte di lavoro cui intendeva dare seguito; ci siamo dedicati quindi ad analizzare alcuni annunci.

Il primo sembrava davvero allettante:

Lavora comodamente da casa e guadagna fino a 3.500,00 euro al mese impegnando solo poche ore al giorno! Sei interessato? Invia una raccomandata alla Raggirietruffe srl.

In pratica basterebbe lavorare qualche ora da casa, magari in poltrona, per guadagnare come un manager che si fa il culo quadrato da mattina a sera.  Massima resa e minimo impegno. Che dire: se c’era chi mandava migliaia di euro ad un maestro di vita brasiliano per avere i numeri del lotto o far sciogliere il sale in un bicchiere, ci sarà anche chi risponde a questi annunci…

Il secondo comportava una certa propensione al rischio e all’investimento:

AAA Agenzia di casting in contatto con reti televisive nazionali offre opportunità irripetibile per sfondare nel mondo dello spettacolo. Partecipa ai nostri corsi: con la modica spesa di 3.000 euro ti daremo i contatti giusti per diventare famosa/o. Investi nel tuo futuro!!! Il book è compreso nel prezzo.

Tremila euro per 20 foto e qualche balla utile a lasciarsi illudere. Anche in questo caso sono rimasto allibito:  Bennato ha scritto Il gatto e la volpe nel 1977. Evidentemente dopo 35 anni ci sono ancora Pinocchi che si lasciano incantare dai predatori di ingenuità dei nostri tempi e sono disposti a sotterrare le monete sotto l’albero delle illusioni. In bocca al lupo a tutti loro, nell’attesa che arrivino i gendarmi.

L’annuncio successivo è stato il più divertente:

Massaggiatrice brasiliana, appena arrivata in città, quinta di seno, caliente e passionale, garantisce intimi momenti di relax. Massaggi lunghi e completi, ambiente completamente rinnovato. No ore pasti.

Ci siamo fatti una risata: evidentemente l’annuncio era capitato per errore tra quelli delle aziende e in ogni caso non era adatto alla mia amica. Ho annotato furtivamente il numero di cellulare della massaggiatrice e abbiamo proseguito.

Azienda di primaria importanza cerca un laureato (la doppia laurea costituirà titolo preferenziale) con almeno 5 anni di esperienza nella gestione di progetti internazionali e padronanza di inglese, tedesco e cinese (una quarta lingua straniera costituirà titolo preferenziale). Disponibile alle trasferte, dinamico, motivato, patente C, automunito, spigliato, con conoscenza approfondita dei principali linguaggi di programmazione e specifiche competenze come webmaster per la realizzazioni di siti, portali internet e blog. Richiesta esperienza nella vendita, telefonica e porta a porta. Età massima 25 anni. Offresi contratto co.ca.fa.ca. (COme CAzzo FAi a CAmpare, ndr) della durata di 3 mesi, con una piccola parte di retribuzione fissa, ma benefit ed incentivi “di sicuro interesse”.

In pratica l’azienda di “primaria” importanza (in che ambito e a giudizio di chi esista questo primato rimane un buffo mistero, ma d’altronde non ho mai visto annunci di aziende “sfigate” o almeno di “secondaria importanza“) cerca una via di mezzo tra un premio nobel, un super-manager, un hacker e un venditore di enciclopedie, con l’esperienza di un veterano e l’età di uno studente, che si accontenti di guadagnare due lire facendo per qualche mese un mestiere che potrebbe andare dal fattorino, al programmatore, al centralinista.

Nonostante le premesse abbastanza ridicole sembrava essere l’unico annuncio degno di risposta, il che la dice lunga sul mercato del lavoro in Italia. Ovviamente alla fine l’azienda, dall’alto della sua “primaria” importanza, si accontenterà di una persona normale, purché sia disposta ad accettare (ob torto collo, va da sé…) un contratto ai limiti del cabarettistico e abbia bisogno di lavorare.

Abbiamo quindi inviato il curriculum, mentre in TV una manciata di politici si azzuffavano sull’articolo 18. Sembravano galline in un pollaio, felici di nutrirsi di uno stucchevole becchime, un misto tra frasi fratte e slogan ideologici, da una parte e dall’altra.

La situazione è tragica, ma non seria.

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